mercoledì 20 giugno 2012

I luoghi del viaggio


Spesso il tema del viaggio viene utilizzato in letteratura per rappresentare qualcosa di diverso e di più profondo. Nulla è mai lasciato al caso. Viaggi di scoperta, di riscoperta, di perdita permettono anche a noi lettori di viaggiare.
Non vi è mai venuto in mente che, in realtà, il viaggio è sia quello dello scrittore che descrive con gli occhi dell'esperienza il suo sentire, ma anche quello del lettore che spazia a suo modo in luoghi che forse trascendono un po' da quelli realmente visitati?
Proprio così, anche la lettura è un'arte.
Vi sono diversi modi di leggere un libro, nessuno è giusto o sbagliato, ognuno ha il suo. Per me è davvero un esperienza unica potermi calare talmente in una storia da viverla con gli occhi del protagonista o del personaggio che ho amato di più.
Ho avuto il piacere di leggere, a distanza di un po' di tempo l'uno dall'altro, due racconti di viaggi che, benché lontani nei luoghi, si accomunano per un sentire comune di riflessioni ed emozioni.
Antonio Tabucchi con “Viaggi e altri viaggi” racconta le sue esperienze turistiche di luoghi ed anima in giro per il mondo. A volte si tratta di piccoli cammei, di avventure minute, di incontri quotidiani e brevissimi che lasciano in bocca il sapore della dolcezza e della condivisione di emozioni con l'autore.
Il regalo non è una cosa contenuta in una scatola, ma anche la cura che serve nella sua preparazione.
Se vi è capitato di viaggiare nei luoghi che egli descrive, è gioia pura poter ricordare con gli occhi della mente un qualcosa di già visto, ma magari sentito diversamente ed essere in possesso di una doppia chiave di lettura che permette di confrontare l'esperienza.
In caso contrario, fa venire veramente voglia di armarsi di carta e penna e viaggiare per davvero grazie ad un libro.
Avete mai desiderato visitare un luogo, amato grazie ad un libro od ad un film?
A me sì. Ho agognato un viaggio che avevo bramato fin dall'infanzia, in un luogo che ho visitato in piccola parte e dove voglio tornare, non appena possibile. La lettura mi ha suggerito spunti per visite in posti di cui non sapevo nulla, ma che ora desidero conoscere.
Il secondo libro di cui consiglio davvero la lettura e che trovo profondamente affine per vedute a quello di cui ho appena parlato, s'intitola “Ultime notizie dal sud“ di Luis Sepúlveda. Non so se sia nelle corde di molti visitare la punta estrema dell'America latina che va dalla Patagonia allo stretto di Magellano, ma le narrazioni invogliano veramente una visita.
Leggendo romanzi d'avventura, personalmente sono rimasta sempre molto affascinata ed incuriosita dalla narrazione di posti mitici come Capo Horn o l'attraversamento dello Stretto di Magellano, quando non occupato dai ghiacci del polo sud oppure vedere il Maelstrom. Parlo della curiosità pura di ammirare spazi amplissimi, luoghi dove la natura è ancora selvaggia, dove si può vagare con lo sguardo e le occasioni d'incontro sono ancora vere.
Il romanzo viene trascritto un bel po' di tempo dopo che le esperienze da cronaca sono divenute storia e dopo essere state lungamente narrate verbalmente e sedimentate nei ricordi.
Anche volendo gustarselo, lo si legge in un pomeriggio, magari seduti comodamente al fresco sotto gli alberi oppure alla sera. L'atmosfera dipende dai gusti, ma la narrazione è davvero struggente, melanconica ed un po' agrodolce.
Tutto è lasciato al caso, nulla è preparato. Forse è un mondo che finisce o forse è un invito a visitare ciò che c'è ancora, prima che svanisca del tutto. L'incredibile è che, la narrazione fa immaginare come un posto od un incontro possa essere avvenuto e poi si può raffrontare l'impressione della mente con le foto che raccordano le singole storie.
Il tutto lascia una sensazione di semplicità, di luoghi e posti talmente difficili ed estremi che fanno venire voglia di viaggiare sulle orme delle pagine, in parte utilizzando il romanzo come un'ottima guida ed in parte lasciando che le avventure vengano da sé.

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