Spesso il tema del viaggio viene
utilizzato in letteratura per rappresentare qualcosa di
diverso e di più profondo. Nulla è mai lasciato al caso. Viaggi di
scoperta, di riscoperta, di perdita permettono anche a noi lettori di
viaggiare.
Non vi è mai venuto in mente che, in
realtà, il viaggio è sia quello dello scrittore che descrive con
gli occhi dell'esperienza il suo sentire, ma anche quello del
lettore che spazia a suo modo in luoghi che forse
trascendono un po' da quelli realmente visitati?
Proprio così, anche la lettura è
un'arte.
Vi sono diversi modi di leggere un
libro, nessuno è giusto o sbagliato, ognuno ha il suo. Per me è
davvero un esperienza unica potermi calare talmente in una storia da
viverla con gli occhi del protagonista o del personaggio che ho amato di più.
Ho avuto il piacere di leggere, a
distanza di un po' di tempo l'uno dall'altro, due racconti di viaggi
che, benché lontani nei luoghi, si accomunano per un sentire comune
di riflessioni ed emozioni.
Antonio Tabucchi con “Viaggi
e altri viaggi” racconta le sue esperienze turistiche di
luoghi ed anima in giro per il mondo. A volte si tratta di piccoli
cammei, di avventure minute, di incontri quotidiani e
brevissimi che lasciano in bocca il sapore della dolcezza e della
condivisione di emozioni con l'autore.
Il regalo non è una cosa contenuta in
una scatola, ma anche la cura che serve nella sua preparazione.
Se vi è capitato di viaggiare nei
luoghi che egli descrive, è gioia pura poter ricordare con gli occhi
della mente un qualcosa di già visto, ma magari sentito diversamente
ed essere in possesso di una doppia chiave di lettura che permette di
confrontare l'esperienza.
In caso contrario, fa venire veramente
voglia di armarsi di carta e penna e viaggiare per davvero grazie ad
un libro.
Avete mai desiderato visitare un luogo,
amato grazie ad un libro od ad un film?
A me sì. Ho agognato un viaggio che
avevo bramato fin dall'infanzia, in un luogo che ho visitato in
piccola parte e dove voglio tornare, non appena possibile. La lettura
mi ha suggerito spunti per visite in posti di cui non sapevo nulla,
ma che ora desidero conoscere.
Il secondo libro di cui consiglio
davvero la lettura e che trovo profondamente affine per vedute a
quello di cui ho appena parlato, s'intitola “Ultime notizie dal
sud“ di Luis Sepúlveda.
Non so se sia nelle corde di molti visitare la punta estrema
dell'America latina che va dalla Patagonia allo stretto di Magellano, ma le narrazioni invogliano veramente una visita.
Leggendo romanzi d'avventura,
personalmente sono rimasta sempre molto affascinata ed incuriosita
dalla narrazione di posti mitici come Capo Horn o l'attraversamento
dello Stretto di Magellano, quando non occupato dai ghiacci del polo
sud oppure vedere il Maelstrom. Parlo della curiosità pura di ammirare spazi amplissimi, luoghi dove la natura è ancora selvaggia,
dove si può vagare con lo sguardo e le occasioni
d'incontro sono ancora vere.
Il romanzo viene trascritto un bel po'
di tempo dopo che le esperienze da cronaca sono divenute storia e
dopo essere state lungamente narrate verbalmente e sedimentate nei
ricordi.
Anche volendo gustarselo, lo si legge
in un pomeriggio, magari seduti comodamente al fresco sotto gli
alberi oppure alla sera. L'atmosfera dipende dai gusti, ma la
narrazione è davvero struggente, melanconica ed un po' agrodolce.
Tutto è lasciato al caso, nulla è
preparato. Forse è un mondo che finisce o forse è un invito a
visitare ciò che c'è ancora, prima che svanisca del tutto.
L'incredibile è che, la narrazione fa immaginare come un posto od un
incontro possa essere avvenuto e poi si può raffrontare l'impressione
della mente con le foto che raccordano le singole storie.
Il tutto lascia una sensazione di
semplicità, di luoghi e posti talmente difficili ed estremi che
fanno venire voglia di viaggiare sulle orme delle pagine, in parte
utilizzando il romanzo come un'ottima guida ed in parte lasciando che
le avventure vengano da sé.
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