Recentemente ho avuto il piacere di
leggere tre romanzi di tre autrici ambientati nello stesso
periodo storico, l'ottocento nei quali si parlava di tre donne
completamente diverse per predisposizione e cultura alla ricerca
dell'indipendenza e del proprio spazio nel mondo.
Quando mi sono accorta di ritrovarmi
alle prese con tre rappresentanti dello stesso secolo, mi sono
stupita della casualità della cosa che mi ha fatto percorrere
viottoli così simili eppure tanto difformi.
Il primo romanzo, decisamente
umoristico era “il circolo delle ingrate “ di E. Von Arnim nel
quale l'autrice con piglio estroso ed in maniera decisamente
accattivante narrava le peripezie di una ragazza inglese di buona
famiglia che decide di utilizzare un eredità inaspettata in una
maniera decisamente inusuale.
L'autrice riesce con sapienti tratteggi
a descrivere le qualità e gli aspetti comici dei personaggi i quali
ruotano tutti attorno ad un medesimo fulcro.
Il secondo romanzo, decisamente
malinconico sin dalla prima battuta è un acquerello.
“ Tentativi
di botanica degli affetti “ di B. Masini è inequivocabilmente un
romanzo delicatissimo, quasi in punta di pennello e racconta le
vicissitudini di una giovane pittrice che lavora presso una famiglia milanese ed è alla ricerca della propria indipendenza economica ed emotiva. La descrizione
dei personaggi è inusuale e davvero molto vivida tanto che si riesce
con agilità a visualizzare i sentieri e le specie floreali dipinte
da Bianca, la protagonista del romanzo.
Il terzo romanzo era talmente
accattivante che devo ammettere di averlo iniziato e terminato in tre giorni.
“L'ultima
fuggitiva” di T. Chevalier è un racconto affascinante che permette
di avere una visione molto realistica di un mondo davvero poco conosciuto. Senza
addentrarmi troppo nella trama posso solo dire che si raccontano le
avventure di una giovane quacchera nel nuovo mondo e la sua presa di
posizione verso la questione degli schiavi.
Le tre storie, seppur difformi per
evoluzione e contenuti vedono le tre protagoniste alle prese con
esperienze sconosciute e tutte e tre, a modo loro, riescono a non
arrendersi di fronte alle evenienze della vita ed alle convenzioni
che volevano la donna relegata nel ruolo di moglie e madre. Tutte trovano per vie traverse una propria dimensione di vita.
I tre romanzi sono tre paia di occhi
puntati con un analoga curiosità ed
interesse verso il futuro. Sono donne che combattono e non si
arrendono di fronte ad un no, ma che in maniera mediata e meditata
riescono ad ottenere il proprio spazio nel mondo.
Accettano i cambiamenti
inevitabili e le scelte che la vita obbliga loro a compiere, ma
riescono a scegliere per il meglio ed ottengono chi in maniera più
sofferta chi meno il proprio futuro.
Con lo scorrere delle pagine crescono, imparano ad amare ed accettano il cambiamento che è forse
il tema più profondo che accomuna i tre romanzi. Già, il
cambiamento, cosa non facile da accettare, ma vincente, la parola
chiave è una sola, resilienza ed i tre personaggi riescono a farla
propria nella loro esistenza.
Che dire? Spero di essere riuscita ad
incuriosire!
Mi piace il tuo post. Hai seguito uno strano percorso, ma interessante, non ho letto nessuno di quei libri, ma mi hai davvero incuriosita!
RispondiEliminaTi ringrazio, torna a trovarmi.
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