domenica 23 marzo 2014

Una ragazza da Tiffany


Ho appena terminato di leggere una ragazza da Tiffany di Susan Vreeland e devo proprio dire che mi è piaciuto parecchio sia per l'ambientazione che per la storia di per se.
In questo periodo sto leggendo romanzi che parlano di donne, di emancipazione femminile e delle problematiche relative alla loro realizzazione nella società che le circonda. Come nei romanzi precedenti il personaggio femminile si trova a fare i conti con un mondo che non vede di buon occhio tutta questa indipendenza ed io mi chiedo sempre più spesso come si potesse vivere in un ambiente dove come donna mi sarei ritrovata a lottare per quello che ora viene considerato un diritto. Avrei combattuto per quello che considero una parte del mio essere?
Sarà un segno che vuole indicarmi una via in questo momento così difficile per tutte noi, dove i valori per i quali si è combattuto fino a pochi anni fa sembrano essere passati in secondo piano e dove dietro ad un ipocrita parità dei sessi sembra essere tornate agli anni 50...certo è che io sono orgogliosa di rivendicare la mia autonomia ed indipendenza senza dimenticare ciò che sono e quello che voglio che è in definitiva il mondo interno nel limite del possibile, ossia la vera repubblica: gli uomini, i loro diritti e niente di più; le donne, i loro diritti e niente di meno ".

Non mi ero mai chiesta quanto lavoro ci fosse dietro alle lampade ed alle vetrate create all'inizio del secolo scorso da Louis Comfort Tiffany, ne sapevo qualcosa, ma devo dire che dopo aver aver letto questo romanzo non posso non guardare con occhi diversi le immagini delle vetrate e delle lampade che mi sono sempre piaciute per la loro originalità e particolarità.
E' in un ambiente ricco di stimoli intellettuali che Clara Driscoll, personaggio realmente esistito, cerca di conciliare la sua volontà carismatica e le sue doti artistiche con quanto prescritto dalla morale dell'epoca. Clara crea arte e non lo vuole fare in maniera meccanica ed industriale, né vuole essere limitata nelle sue aspirazioni così come imporrebbe un tipo di produzione più consumistico che alla protagonista va stretto. E' un personaggio che non si accontenta di guardare alla finestra gli sconvolgimenti culturali  nella società a cavallo tra l'ottocento ed il novecento, ma cerca di esserne padrona e di combattere per il suo diritto al lavoro ed al riconoscimento dei suoi meriti.
Una figura di donna all'avanguardia che vive immersa nel secolo che si chiude e guarda con occhi nuovi la trasformazione della città con la costruzione dei primi grattacieli e la metropolitana.
Clara imparerà ad andare in bicicletta nonostante non fosse considerato uno sport per donne e riuscirà a conciliare le sue ambizioni con la sua vita personale e privata, cosa che in un primo tempo pareva preclusa.
In definitiva una ragazza da Tiffany è un romanzo che merita davvero di essere letto per la sua originalità di spunti e per le sue atmosfere sempre nuove.

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